I LABORATORI DIDATTICI

in margine alla rassegna MARIA TERESA ONOFRI OPERE 1978 - 2000


QUANDO
I laboratori si sono svolti nel corso di quattro incontri a partire dal 21 ottobre 2000, grazie alla presenza di Maria Teresa Onofri e di operatori didattici qualificati, oltre alla collaborazione di genitori, insegnanti e appassionati.

DOVE
I laboratori sono stati realizzati presso la Biblioteca Civica di San Vito al Tagliamento, dove i lavori dei bambini sono anche rimasti esposti. Al termine delle attività i bambini hanno visitato insieme all’artista la mostra antologica in corso presso l’antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti.

CHI
Hanno partecipato gruppi di bambini di diverse fasce d’età: dai tre ai dieci anni.

I PROPOSITI
Intervenire, partecipare, far agire la fantasia per risolvere problemi semplici o per visualizzare delle azioni sempre diverse, o, ancora, per costruire qualcosa nello spazio con elementi modulari: era questo il credo di Bruno Munari, noto designer e pedagogo milanese. Ad uno stimolo creativo rivolto ai più piccoli, libero da costrizioni e condizionamenti, hanno mirato anche i laboratori didattici allestiti da Maria Teresa Onofri a margine dell’affascinante antologica di San Vito al Tagliamento. Non è un caso, d’altra parte: l’artista pordenonese conosceva e apprezzava, contraccambiata, i lavori e le attività pedagogiche di Munari.

LE ATTIVITÀ
Gli appuntamenti con i bambini di età compresa tra i tre e i nove anni sono stati pensati da Maria Teresa Onofri ponendosi, tra i vari obiettivi, quello di ripristinare una manualità che va scomparendo: molte volte i più piccoli non sanno utilizzare le mani o non conoscono, addirittura, il semplice uso delle forbici. E’ poi importante far sì che di fronte a materiali banali o che non servono più, tipo nastri, spaghi, carte, pezzi di tessuto, o di carta, i bambini imparino a “rileggerli” in un’ottica diversa, svincolata dal loro utilizzo canonico e, quindi, a riutilizzarli con la fantasia, trasformandoli in qualcosa di nuovo e significativo per loro. Imparando, così, a conoscere le caratteristiche fisiologiche di questi materiali, i bambini si interrogano pure sulla provenienza di legno, carta, plastica, cotone e così via.



C’è poi un altro aspetto, determinante, perseguito dalla Onofri: quello di trasformare oggetti ormai inservibili, di scarto, in qualche cosa che può provocare emozioni: ed ecco, allora, ad esempio, l’idea di creare con piccoli ritagli di tessuto dei libri “tattili”, che permetteranno ai più piccoli, ogni volta che li “sfoglieranno”, di distinguere ciò che è rigido da ciò che è morbido, il pieno dal vuoto, il caldo dal freddo, e via dicendo, apprezzando di volta in volta le caratteristiche dei diversi materiali utilizzati e mostrando le proprie preferenze.



Questo tipo di intervento, diversificato in base all'età, ha visto così i partecipanti di sei o sette anni usare semplici carte colorate, selezionate in base ai colori primari; i bambini di otto anni si sono cimentati con elementi di intreccio più complessi, come, ad esempio, una struttura telaio+ordito dove inserire i materiali raccolti in precedenza e selezionati al momento.



I partecipanti più grandi, dai nove ai dieci anni, sperimentate le prove precedenti, si sono mostrati già in grado di intrecciare materiali molto diversi, caratterizzati da molteplici gradazioni di colori, spessori e caratteristiche materiche; si è quindi potuto insegnare loro anche qualche punto semplice legato alla tradizione dell'intreccio.

E’ significativo il fatto che Maria Teresa Onofri abbia deciso di accompagnare i bambini a visitare la propria rassegna antologica solo al termine dei laboratori, per evitare una qualsiasi possibile contaminazione o suggestione del suo operato sulle loro scelte espressive.

La visita ha prodotto così profonda curiosità e interesse da parte dei bambini che hanno dimostrato grande sensibilità e attenzione ai materiali e alle soluzioni tecniche adottate dall’artista.